Sono trascorsi venti anni dalla scomparsa dell’Avvocato Salvatore Augusto Brusca

Sono trascorsi venti anni dalla scomparsa dell’Avvocato Salvatore Augusto Brusca

Venti anni fa, il 23 gennaio 1997, moriva a Roma mio padre, l’Avvocato Salvatore Augusto Brusca, fondatore del settimanale cartaceo «Il Mondo Giudiziario». Riporto qui sotto l’articolo che scrissi e che pubblicai poco dopo la Sua morte in tale settimanale, unitamente all’articolo del Presidente di Sezione di Cassazione Alfredo Albanesi (1902-2000).

L’Avvocato Salvatore Augusto Brusca, fondatore di questo settimanale nel 1946, ci ha lasciati. Il 23 gennaio è serenamente morto a Roma.

Nato a Catania il 9 gennaio 1912, l’Avv. Brusca (il mio caro Papà) aveva dunque da poco compiuto 85 anni. Da alcuni anni aveva progressivamente rallentato, anche a causa di problemi di salute, sia l’attività di Avvocato, sia quella di direzione de «Il Mondo Giudiziario», della quale avevo assunto la responsabilità, avvalendomi comunque della Sua preziosa guida e dei Suoi validissimi consigli.

Chi ha avuto la fortuna di conoscerLo ha avuto modo di apprezzarne le grandi qualità di rettitudine e di onestà morale. Tutta la Sua vita è stata contrassegnata da un profondo senso del dovere e da una immensa bontà d’animo.

Grande conoscitore dell’Amministrazione della Giustizia per averne fatto parte come Cancelliere, per aver svolto l’attività di Avvocato amministrativista e per aver fondato e diretto per quasi mezzo secolo «Il Mondo Giudiziario», aveva dato per tutta la Sua vita lavorativa ampia dimostrazione delle Sue qualità professionali.

Per quanto riguarda la Sua attività di Avvocato, si era particolarmente distinto nella difesa del personale dell’Amministrazione della Giustizia, soprattutto del personale delle Cancellerie e di quello degli Uffici Notificazioni, Esecuzioni e Protesti, che aveva quasi sempre patrocinato con successo mediante argomentazioni lineari, dottrinalmente validissime e convincenti.

Sempre in prima linea nella difesa dei diritti della Categoria, era stato fra i promotori del disegno di legge istitutivo della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Avvocati e i Procuratori, di cui aveva ricoperto la carica di revisore nonché di componente della Commissione per il controllo delle elezioni dei rappresentanti dei Consigli dell’Ordine presso la Cassa Avvocati.

Nel 1994 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Roma Gli aveva conferito la medaglia d’oro per i Suoi cinquanta anni di esercizio professionale.

Era stato anche promotore di numerosi importanti congressi giuridici e faceva parte dell’Associazione Internazionale Giuristi Italia-USA.

Intensa è stata anche la Sua attività editoriale, che comprendeva testi su cui hanno studiato tante persone che ancora oggi fanno parte dell’Amministrazione della Giustizia.

Quanto poi a «Il Mondo Giudiziario», gli aveva dato sin dall’inizio quelle caratteristiche che, seppure con le ovvie modificazioni imposte dall’evolversi dei tempi, ha mantenuto sino ad oggi: cioè quelle di un giornale che non limita il suo raggio d’azione a una materia (diritto civile, diritto penale, ecc…) o ad un settore (legislazione o giurisprudenza), ma che spazia in tutto l’orbe giuridico, senza porsi in linea di principio alcuna limitazione. Tali caratteristiche «Il Mondo Giudiziario» ha mantenuto anche negli ultimi anni della Sua vita, cioè da quando (nel 1992) io ho assunto la carica di Direttore responsabile. Spero di essere stato degno del Suo grande nome e di esserlo anche per il futuro.

Anche come giornalista Egli ebbe dei riconoscimenti: l’Ordine dei Giornalisti di Roma, per la lunga militanza nell’Associazione, Gli conferì la «Penna d’Oro». L’Associazione Culturale Internazionale «I Templari» Lo insignì del premio «Enrico De Nicola».

Questo è in rapidissima sintesi ciò che l’Avv. Brusca ha fatto nel corso della Sua attività professionale, ma è opportuno che io, quale figlio, parli anche dell’Avv. Brusca uomo.

Egli fu sempre un marito e un padre buono e premuroso, che, nonostante i Suoi molteplici impegni lavorativi, non trascurò mai di occuparsi di Sua moglie e dei Suoi tre figli, insegnò loro saldi principi morali e non lesinò mai opportuni consigli e giusti rimproveri.

Particolarmente doloroso è stato da parte nostra il dover assistere alla scomparsa di un uomo che era stato così attivo nella Sua vita. Il sopraggiungere della Sua morte ha lasciato attoniti e sconvolti mia madre, noi figli e anche tutti coloro (ed erano tanti) che Gli avevano voluto bene. E che fossero tanti si è potuto notare dal grande afflusso di persone alla cerimonia funebre, celebrata il 25 gennaio nella Chiesa del Sacro Cuore di Cristo Re.

D’ora in poi non Lo vedrò mai più, in questa vita terrena e transeunte. Ma Lui mi sta già guardando dall’Aldilà. Un giorno ci rincontreremo.

Ciao Papà.

Federico Brusca

***

Nell’anno 1946 l’Avv. Salvatore Augusto Brusca ed io eravamo giovani entrambi. Era appena finita la guerra e l’intensa volontà di fare ci fece conoscere e stimare reciprocamente.

Io ero addetto all’Ufficio del Ministero della Giustizia che cura gli ordinamenti delle libere professioni.

L’Avv. Brusca aveva appena realizzato «Il Mondo Giudiziario», un organo che persegue lo stesso scopo e, in certo senso, lo supera perché si occupa anche degli interessi dell’altro personale connesso con l’esercizio della giustizia.

Esistevano, come esistono tuttora, numerose riviste giuridiche, ma molte hanno il torto della pubblicazione a lunghi periodi e di esporre le questioni tardivamente, talvolta quando sono già superate.

L’Avv. Brusca mi sottolineò che il Suo periodico aveva il pregio dell’immediatezza.

Allora l’Italia andava risorgendo e le leggi si moltiplicavano paurosamente. Sarebbe entrato in funzione un organo nuovo, la Corte Costituzionale, che ha poteri interpretativi e correttivi della legislazione.

Parlammo di tutte queste cose e l’Avv. Brusca mise a mia disposizione tutte le pagine che volevo sul Suo giornale per esporre questioni ed idee. Il mio Ufficio era un ottimo osservatorio, ma l’Avv. Brusca mi passava le sentenze della Corte Costituzionale appena uscite e i discorsi annuali dei Procuratori generali, mi dava da recensire i libri più importanti che gli editori Gli inviavano e da sintetizzare le relazioni tenute nei congressi.

Dovevo leggere tutto e riassumerlo in modo da essere pubblicato in un giornale. Così per tanti anni.

«Il Mondo Giudiziario» ha ampliato le rubriche e continua a diffondere immediatamente negli Uffici giudiziari, negli Studi forensi e notarili e presso i cultori del diritto le leggi più importanti, le decisioni della Corte Costituzionale, un amplissimo massimario della Cassazione e le notizie più rilevanti relative ai concorsi.

Se ho avuto fortuna in carriera lo devo anche all’Avv. Brusca che mi ha consentito di tenermi aggiornato per tutto ciò che riguarda il diritto.

In questa ora solenne in cui ci lascia Gli invio con gratitudine e affetto un mesto pensiero.

Alfredo Albanesi