Perché il nuovo concorso a 250 posti di magistrato ordinario non è stato ancora indetto?
La notizia, riportata nel Notiziario dei concorsi in Magistratura pubblicato in questo sito Internet, in ordine al possibile motivo della mancata indizione del nuovo concorso a 250 posti di magistrato ordinario nei tempi programmati, ha creato sconcerto e incredulità in molti candidati, alcuni dei quali mi hanno telefonato o inviato e-mail per chiedermi delucidazioni.
Tale notizia, tuttora presente in questo sito, è la seguente: «Il nuovo concorso a 250 posti di magistrato ordinario non è ancora stato indetto nonostante che la relativa delibera del Consiglio Superiore della Magistratura risalga al 17 gennaio. Non si conoscono i motivi di tale inconsueto ritardo, ma si ipotizza che al Ministero della Giustizia si voglia evitare che il problema di trovare locali idonei sia per la correzione dei compiti scritti di due concorsi in Magistratura, sia soprattutto per lo svolgimento degli orali di tali concorsi, già postosi per i concorsi a 360 e a 320 posti a causa dell’intervallo di tempo di soli sei mesi (anziché gli abituali dodici) tra le rispettive prove scritte, possa riproporsi con il concorso a 250 posti rispetto a quello a 320. Il Ministero vorrebbe dunque bandire il concorso, e soprattutto pubblicare il bando, in tempi successivi a quelli programmati, al fine di far svolgere le prove scritte verso la fine dell’anno. Non c’è peraltro alcuna conferma in proposito.».
Frequento, quale giornalista, il Ministero della Giustizia da decenni, per cui conosco parecchie persone che vi lavorano. Una di esse mi ha prospettato l’ipotesi di cui sopra, che ho subito cercato di verificare. Non ho trovato né conferme né smentite, ma tale ipotesi, se non necessariamente vera, è indubbiamente verosimile, soprattutto per chi conosce il Ministero della Giustizia.
Infatti, non è semplice trovare, nella sede centrale di Via Arenula del Ministero della Giustizia, un’aula da adibire alla correzione dei compiti dei concorsi in Magistratura, tant’è vero che da parecchi anni tale correzione si svolge o in un’aula del distaccamento di Via Crescenzio (vicino alla Cassazione) del Ministero oppure in un’aula dell’altro suo distaccamento di Via Tronto. In tale ultimo distaccamento si sta svolgendo da mesi la correzione, che dovrebbe finire ad aprile, dei compiti del concorso di luglio 2017, per cui si è reso necessario trovare un’altra aula per la correzione dei compiti del concorso di gennaio 2018. Al momento quest’ultima correzione si sta svolgendo nell’aula 50 del piano terra della sede centrale di Via Arenula, dove da parecchi anni hanno luogo le prove orali dei concorsi in Magistratura e che era libera perché gli orali del concorso di luglio 2017 inizieranno a maggio o a giugno di quest’anno. Nel frattempo il Ministero ha reperito un’altra aula, situata sempre al piano terra di Via Arenula, dove, una volta terminati (probabilmente tra poche settimane) i lavori di adattamento attualmente in corso, la Commissione esaminatrice si potrà trasferire per continuarvi la correzione dei compiti del concorso di gennaio 2018.
Fin qui per quanto riguarda la contemporaneità della correzione dei compiti dei due concorsi di luglio 2017 e di gennaio 2018, ma il problema si porrà in termini maggiori per le prove orali di questi due concorsi. Infatti, gli orali del concorso di luglio 2017 inizieranno, come detto sopra, a maggio o giugno e finiranno intorno a dicembre, mentre gli orali del concorso di gennaio 2018 inizieranno ben prima di dicembre. I primi si svolgeranno nella consueta aula 50; e gli altri? Sicuramente non nell’aula dove tra poche settimane la Commissione del concorso più recente si trasferirà per proseguirvi la correzione dei compiti perché — mi hanno detto — tale aula è sufficientemente grande per la correzione ma non per ospitare gli orali, ai quali assiste anche il pubblico.
Questo problema della contemporaneità della correzione dei compiti e degli esami orali dei candidati di due concorsi in Magistratura è assolutamente nuovo. Erano infatti oltre venti anni che non venivano indetti due concorsi a distanza di tempo nettamente inferiore ai consueti dodici mesi circa (e in alcuni casi è trascorso un periodo anche maggiore), ma a quel tempo i candidati erano meno di adesso e così anche le materie degli orali. Di conseguenza, sia la correzione dei compiti che gli orali duravano non più di quattro mesi e non c’era mai contemporaneità. Adesso invece sia la correzione che gli orali durano almeno sette mesi.
In qualche modo il Ministero riuscirà a risolvere una tantum il problema poiché esistono altre aule a Via Arenula, ad esempio l’Aula della Formazione al piano terra e l’Aula Livatino al secondo piano. Esse sono utilizzate per altre finalità, ma di una di esse sarebbe probabilmente possibile ottenere la disponibilità temporanea per gli orali di un concorso in Magistratura. Però il problema sarebbe destinato a riproporsi qualora anche il concorso a 250 posti si svolgesse ad un intervallo di tempo sensibilmente inferiore agli abituali dodici mesi circa dal concorso precedente.
In conclusione, non è certo che quella logistica sia la ragione del ritardo nell’indizione del concorso a 250 posti, però è l’unica che mi è stata prospettata e si fonda su un problema realmente esistente.
Federico Brusca