Come prepararsi per il concorso in magistratura 2023
Una delle domande più gettonate per chi si accinge a partecipare al concorso in magistratura è senz’altro questa: come ci si prepara per le prove scritte? Quali manuali usare e, soprattutto, quale tipo di preparazione preferire?
La risposta a questa domanda non può essere univoca ma, al contrario, deve basarsi su una serie di fattori soggettivi che cambiano da candidato a candidato andando a coinvolgere, ad esempio, il tempo a disposizione per lo studio, il livello di padronanza iniziale delle singole materie, il taglio di approfondimento che s’intende dare allo studio e molto altro ancora.
La risposta a questa domanda è ancor più importante se si pensa che, in occasione dell’ultimo bando di concorso da 400 posti pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 84 del 21 ottobre 2022, si apre nuovamente alla platea dei neolaureati che – dopo tanti anni – possono partecipare al concorso senza periodi formativi e/o di specializzazione ulteriori rispetto al titolo di laurea. Il punto di partenza è dunque quello di tenere in considerazione le esigenze formative, ora più che mai diversificate, strutturando un percorso singolo e personalizzato. Vediamo come fare in questo articolo.
L’importanza di una preparazione «personalizzata»
Uno dei criteri più importanti da tenere in considerazione per partecipare al concorso: la preparazione delle tre materie portanti del concorso (diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo) è estremamente soggettiva.
Qui, infatti, entra in gioco la necessità di vantare tra le armi in possesso del candidato una preparazione solida e strutturata con degli strumenti di studio ormai consolidati negli anni ma sempre in aggiornamento.
La revisione dei testi per il concorso si è resa necessaria soprattutto considerando che nel corso degli anni anche lo stesso concorso è cambiato: le modalità di impostazione delle tracce, il tenore degli argomenti, l’ulteriore grado di approfondimento richiesto al candidato e la capacità di fare collegamenti tra istituti ora molto più accentuata. Proprio per questo motivo, anche i Manuali e i Compendi superiori Nel Diritto sono molto cambiati nei contenuti pur presentando le classiche caratteristiche di partenza. Ma quali sono?
I Manuali superiori per completezza e visione d’insieme
I Manuali superiori Nel Diritto mirano a fornire al candidato una panoramica generale della singola materia ponendo in risalto l’approfondimento e lo studio ponderato.
L’obiettivo principale dei Manuali superiori è infatti quello di trattare in un unico testo, non solo principi e discipline, ma anche tutte le connesse questioni connesse al dibattito dottrinale e giurisprudenziale.
Anche in questo, proprio come accade nei manuali universitari, la base di partenza continua ad essere la trattazione dell’istituto ma si va poi oltre offrendo un ulteriore spunto di riflessione con la dottrina rilevante e la giurisprudenza in materia. Così facendo non si corre il rischio di dare le nozioni per scontate: in verità errore molto comune in alcuni manuali superiori attualmente in commercio.
Questo strumento di preparazione è consigliato soprattutto a coloro che intendono partecipare al concorso con la migliore preparazione possibile oppure a tutti i neolaureati che hanno appena concluso lo studio universitario e desiderano riprendere lo studio degli istituti unitamente all’approfondimento dei singoli argomenti.
I Compendi superiori per uno studio veloce, schematico e aggiornato
Scelta diversa per i Compendi superiori Nel Diritto, strumenti di studio a dir poco fondamentali per chi si cimenta nella preparazione partendo da una conoscenza di base delle materie. Si tratta di testi pensati soprattutto per chi preferisce una visione compatta della singola materia riuscendo comunque a centrare l’obiettivo anche andando al di là di lunghe trattazioni.
Il vero punto di forza del Compendio, infatti, rimane la sinteticità: se fatta con criterio e cognizione, anche una trattazione più semplice e compatta degli argomenti consente di avere le idee molto chiare in sede d’esame.
Lo studio è agevolato grazie a una serie di utili novità come, ad esempio, l’esposizione schematica «per punti» delle principali tesi che si avvicendano sulle questioni più problematiche e dibattute oppure i passaggi più rilevanti già posti in evidenza. L’accurata selezione della giurisprudenza più significativa costituisce, infine, un valore aggiunto dei Compendi superiori che permettono dunque di avere anche una visione fondamentale delle pronunce più importanti.
Si sottolinea poi che i Compendi superiori sono tra i più validi alleati per gli aspiranti magistrati che non possono dedicare molte ore allo studio.